Natura naturata e Natura naturans *
Le basi poggiano su quel complesso e articolato pensiero ecologico che ha contribuito alla riconsiderazione della Natura non più in chiave “antropocentrica”, ma “biocentrica”.
Un cammmino basato su una ”eticizzazione” dei rapporti con la Natura che ha le sue origini nel XVIII secolo con la visione “arcadica” virgiliana, per ricreare quell’armonia rotta dalla visione teologica cristiana, dalla scienza meccanicistica e dai primi processi d’industrializzazione che portarono a una natura dominata al completo servizio dell’uomo. Cammino ancora in corso, espressione oggi più che mai, di quella comunione di pensiero tra biologia, filosofia, sociologia, geografia, antropologia e psicologia.
Quindi basi non dogmatiche, che non aderiscono a una “teoria univoca”, ma che colgono “verità” e profondi spunti di riflessione in diverse teorizzazioni, con la consapevolezza dei loro specifici limiti e contraddizioni.
Conoscere e osservare non sono più strumenti per dominare la natura, ma possibili porte per vincere ataviche paure e idiosincrasie per ciò che è sconosciuto e quindi ostile, per potere afferrare lo stupore, comprendere la libertà e imparare ad amare.
* semplicemente esistente e principio da cui tutto può essere generato
Mandragora femminile, Mattioli, 1554
Nei boschi del pensiero ecologico
Ambientalismo
Animalismo
Antinatalismo
Antispecismo
Antropozoologia
Bioetica - Etica ambientale
Biofilia
Bioregionalismo
Conservazionismo
Darwin - Darwinismo
Ecofemminismo
Ecologia della mente
Ecologia del profondo
Ecologia sociale
Ecosemiotica
Ecoteologia
Geografia sociale E. Reclus
Ipotesi Gaia Lovelock
Mistici della Natura
Mutuo appoggio P. A. Kropoktin
Panpsichismo
Preservazionismo
Primitivismo
Psicologia - Ecopsicologia
Romanticismo
Trascendentalismo
Veganesimo
Vitalismo
Wilderness
per maggiori informazioni entra
nella sezione approfondimenti