Cinema 2019
Abbiamo mangiato la foresta. Foreste e allevamenti, interrelazioni tra distruzione e sofferenza
rassegna cinematografica documentaristica a cura di Emilio Bibini
Hi saa brii… (Abbiamo mangiato la foresta di…) seguite dal nome di un determinato luogo sono parole che servono ai Mnong Gaar (Uomini della Foresta) per designare tale o tal altro anno. Questi semi-nomadi degli Altipiani vietnamiti non dispongono di alcun altro mezzo per misurare il passare del tempo se non di questi dati spaziali forniti dalla successione di tratti di boscaglia che hanno abbattuto e incendiato per sistemarvi le loro culture tradizionali. (…)
(da “Abbiamo mangiato la foresta” di Geogers Condominas, 1960)
Uno spunto iniziale appropriato per titolare questa nuova rassegna documentaristica che vede come protagonisti boschi e foreste con i suoi abitanti non umani, travolti drammaticamente, in special modo per le foreste pluviali tropicali, dall’incessante avanzare della distruzione operata dall’uomo per ospitare coltivazioni di olio di palma e soia, per il taglio del legname, per il pascolo e gli allevamenti. Questi ultimi, a causa della grande domanda di carne, latticini e pellame, concorrono dunque pesantemente al degrado ambientale e alla sofferenza animale. Ma alla “facilità” della distruzione del mondo vegetale vi sono anche motivazioni psicologiche e culturali per le quali le piante sono considerate viventi secondari. In realtà, grazie alle scoperte della neurobiologia vegetale, si può affermare che le piante, per le loro intrinseche caratteristiche sono i soggetti principali sui quali la “vita” ha investito. La rassegna attraversa esplorativamente diversi “territori interconnessi” che intrecciano foreste, boschi, neurobiologia, biodiversità, animali, sfruttamento animale e sofferenza. Sì perché il “dolore del mondo non-umano” è anche il dolore “umano” di Ohad, il protagonista dell’ultimo documentario, che lotta per il riconoscimento del diritto per ogni non-umano di condurre una propria esistenza come “soggetto” e non come “oggetto” a disposizione dell’umanità. Ciò è la primaria base per un reale cambiamento, etico e morale, verso l’ “altro e il diverso”.
Le foreste e l'uomo
regia di Yann Arthus Bertrand
documentario, Francia, 2011
L'intelligenza delle piante
con Stefano Mancuso
ripresa dell'incontro a Prato presso il Centro per l'Arte Contemporanea L. Peccinbsp; , Italia 2017
Microcosmos. Il popolo dell'erba
regia di Claude Nuridsany e Marie Pérrenou
documentario, Francia, 1996
Foreste d'Italia
regia di Marco Pisapia e Lorenzo Ciccarese
documentario ISPRA, Italia, parte prima, 2011, parte seconda, 2013
Una regione biodiversa.
La ricchezza degli ambienti naturali in Emilia Romagna
regia di Marco Tessaro
documentario Regione Emilia Romagna, Italia , 2009
Alma
regia di Patrick Rouxel
documentario, Francia 2011
Green
regia di Patrick Rouxel
documentario, Francia 2011
Dominion
regia di Chris Delforce
documentario in lingua inglese, Australia 2018
Canned Hunting. La caccia in scatola
regia Campaign against Canned Hunting
documentario, Sud africa 2018
La vita secondo Ohad
regia Eri Daniel Erlic
film documentario, Israele 2014
scarica il programma completo della rassegna
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Cinema 2018
Il corpo delle donne. Immaginario e stereotipi attraverso il cinema e i media italiani dal dopoguerra a oggi
rassegna cinematografica
a cura di Emilio Bibini
Un escursus cinematografico e documentaristico sull’immagine della donna italiana dal dopoguerra a oggi. Immagini di volti e corpi che nella loro espressività e fisicità racchiudono sia tensioni per quel cambiamento emancipatorio fortemente voluto - che ha le sue radici nella Resistenza-, sia rappresentazioni stereotipate alle quali si trovano ad aderire. Il dopoguerra rovescia ancora una volta sul pubblico, attraverso il cinema nostrano, l’immaginario conformista e stereotipato della donna racchiusa nella dualità “angelo del focolare” o”diabolico oggetto del desiderio”. Dagli anni sessanta superficialmente i film italiani sono influenzati dalle battaglie del femminismo, ma più in profondità il cinema ha continuato per lo più a negare alle donne la dimensione di soggetto, raffigurandole soprattutto come proiezioni del desiderio maschile, o in rari casi come “donne forti” (ma non emancipate). L’autorità familiare riafferma in forme morbose il proprio controllo e l’uso alla buona della psicoanalisi diviene modo per stuzzicare e rassicurare la “pruderie” di un pubblico avido di trasgressione. Poco o nulla è cambiato dagli anni Ottanta a oggi nella rappresentazione femminile televisiva, anzi sempre di più vi è una “cancellazione dell’identità delle donne” attraverso spettacolarizzazioni grottesche, volgari e umilianti supportate anche dalla prepotente affermazione della chirurgia estetica.
Libere
regia di Rossella Schillaci
documentario, Italia 2011
Il corpo delle donne
regia Lorella Zanardo e Marco Malfi
documentario, Italia, 2009
Totò e le donne
regia di Mario Monicelli e Steno
film commedia, Italia 1952
Una donna libera
regia Vittorio Cottafavi
film drammatico, Italia Francia 1954
Le amiche
regia di Michelangelo Antonioni
film drammatico, Italia 1955
Il deserto rosso
regia di Michelangelo Antonioni
film drammatico, Italia 1964
La matriarca
regia di Pasquale Festa Campanile
film commedia, Italia 1968
Il pregiudizio sulla donna negli anni Settanta
cortometraggio, documentario RAI, Italia 1972
Io e Caterina
Regia di Alberto Sordi,
film commedia, Italia 1980
La città delle donne
regia di Federico Fellini
film commedia, Italia 1980
per approfondimenti
Clotilde Bertoni,L'umorismo non è donna: un made italy intramontabile;
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Cinema 2017
Uomo e Natura
nel cinema narrativo e documentaristico
rassegna cinematografica
a cura di Emilio Bibini
La rassegna, proseguo della prima del 2015 è articolata in 4 giornate,
attraverso film, documentari e cortometraggi che dal 1929 mostrano l'Uomo alle prese; con una Natura osservata, subita, dominata, trasformata, poetata. Osserviamo così un Uomo di ieri, che come quello di oggi, si confronta/scontra, attraverso il fare, con la Natura e con se stesso. Un Uomo che infligge o subisce e raramente dialoga. Apriranno e chiuderanno simbolicamente la rassegna due corti, di cui uno in animazione, ironici percorsi visivi di uomini e cose per aiutarci a riflettere e a non
dimenticare.
L’uomo
di Steve Cutts
Animazione, Cortometraggio, Regno Unito, 2012
L’uomo di Aran (Man of Aran),
regia di Robert Flaherty
Film documentario bn, Regno Unito 1934
Farewell (Addio). I diari di Lady Hay.
Nel primo giro del mondo del dirigibile Zeppelin, 1929
regia Ditteke Mensink
La prigioniera del deserto
regia di Raymond Depardon,
Film drammatico, Francia 1990
Primavera, estate, autunno, inverno … e ancora primavera
regi a di Kim Ki-duk
Film drammatico, Corea del Sud 2003
Sesto continente
regia di Folco Quilici
Documentario, Italia 1954
La croce
regia di Giuseppe Taffarel
Cortometraggio, documentario, Italia1960
Fazzoletti di Terra
regia di Giuseppe Taffarel
Cortometraggio, documentario, Italia 1963
La mia valle
regia di Ermanno Olmi
Cortometraggio, documentario industriale , Italia1955
Ritorno al paese
regia di Ermanno Olmi
Cortometraggio, documentario, Italia1967
Koyaanisqatsi
regia di Godfrey Reggio, musiche di Philip Glass
Documentario, USA 1982
Home
regia di Yann Arthus-Bertrand
Documentario, Francia 2009
Plastic Bag
regia di Ramin Bahrani
Film cortometraggio, deammatico, Usa 2009
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Cinema 2016
Disabilità e sessualità,
tabù e pregiudizio
rassegna cinematografica
a cura di Emilio Bibini
La gente pensa: 'Ma come, con tutti i problemi che ha, il disabile vuole pure fare sesso?'. Quindi si è doppiamente emarginati. Poi, il sesso è associato a un corpo perfetto ed è difficile accettare che anche qualcuno un po’ storto, con una muscolatura poco sviluppata, senza gambe, voglia avere una vera vita sessuale". (Adriano Silanus, regista)
È difficile immaginare che anche i disabili abbiano una sessualità e una vita sessuale, che ne sentano l’esigenza, che cerchino un rapporto d’amore importante o una relazione fugace. Raramente ci sforziamo di comprendere quanto molte delle loro esigenze siano esattamente come le nostre. Il dibattito sulla sessualità dei disabili è tabù. Perfino molti genitori di ragazzi disabili ignorano o rimuovono il problema. Ma da poco, qualche cosa sta cambiando.....
Quattro storie di sesso e amore in carrozzina
intervista di Saverio Tommasi
Fanpage.it, Italia 2014
The Special Need
regia: Carlo Zoratti, film, Italia 2014
Oasis
regia: Lee Chang-dong, film Corea 2003
Sesso, amore & disabilità
regia: Adriano Silanus, Priscilla Berardi, documentario, Italia 2013
Balla la mia canzone
regia Rolf DeHeer, film, Australia, 1998
The session
regia: Ben Lewin, film da una storia vera, USA 2012
Gabrielle, un amore fuori dal coro
Regia: Louise Archambault, film, Canada, 2014
Idioti
regia: Lars Von Trier, film , Danimarca, 1998
scarica il programma completo della rassegna
Arte 2019
Proiezioni
di Olimpia Pino
L’arte e la pittura come processo intimamente narrato dove con la sintesi cromatica rivivono memorie sedimentate.
con una relazione dell’autrice su
Memoria, identità
e tempo
Le forme della memoria, i suoi disturbi e i suoi tesori
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Fotografia 2018
Le donne viste dalle donne. Disuguaglianza e vulnerabilità
fotografie di Loredana Taglieri e Valeria Fioranti
a cura della Associazione Ong Comitato Collaborazione Medica CCM
presentazione di Silvia Trentini
Nello sguardo di due fotografe, Loredana Taglieri e Valeria Fioranti, la rappresentazione delle donne del Sud Sudan - le più vulnerabili nel paese più povero del mondo, e delle donne migranti di Torino - alle prese con barriere culturali, economiche e di informazione in uno dei quartieri più difficili della città.
Nel mondo le più pesanti disparità di genere si vivono in Africa sub-sahariana. Si traducono anche nei più alti tassi di mortalità materna, sinonimo di una fragilità collegata ad una profonda povertà sanitaria ma anche a forme di controllo patriarcale che limitano il libero accesso della donna ai servizi sanitari esistenti che potrebbero salvarle la vita in momenti delicati come la gravidanza e il parto.
Nella classifica dei Paesi europei, l’Italia si trova negli ultimi posti. Fra alcune fasce della popolazione tale profonda diseguaglianza di genere è ulteriormente acuita da una particolare vulnerabilità sociale ed economica: il tutto si traduce in isolamento, mancato accesso a visite, controlli e cure disponibili per sé stesse e per i figli, esclusione dal mondo lavorativo. Ciò avviene frequentemente fra le donne migranti, facilmente emarginate e difficilmente raggiunte dai servizi socio-sanitari esistenti.
Per loro il “Comitato Collaborazione Medica CCM” agisce attraverso la formazione di operatori sanitari e sociali, affinché siano in grado di assisterle e curare i loro bambini, organizzando attività d’informazione e sensibilizzazione volte a renderle protagoniste di un reale cambiamento fatto di una presa di coscienza dei propri diritti, della cura di sé e della propria salute.
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Fotografia 2017
Connessioni
mostra fotografica di Roberto Testini
“La connessione è letteralmente la stretta unione fra due o più cose. In natura possiamo osservare svariate connessioni: le radici, i tronchi, i fusti e le foglie ne sono esempio, sono esempio di come l'acqua e l'aria si trasformino in energia e quindi vita. La globalizzazione, la morsa dell'economia, il sovrappopolamento hanno portato l'uomo a creare potenti connessioni per comunicare e produrre energia, che spesso però stonano con l'ambiente che ci ospita. Madre Terra sarà contenta del nostro lavoro? La nostra invadenza quanti danni ha creato e quanti ne sta continuamente creando. L'uomo si “connette”, ma la Terra non regge lo scempio e piange, urla, imprecando pietà”. (Roberto Testini)
con proiezione del video diatape
Teatro Natura
“Ho immaginato il sole come un enorme riflettore che punta la sua luce sul “palco del teatro foresta” dando così vita ai suoi attori, gli elementi naturali che vi abitano.” (Roberto Testini)
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Fotografia 2016
Parole ispirate da una montagna
mostra fotografica di parole
a cura di Emilio Bibini
da una idea di Gianluca Bonazzi
In cima a una particolare e unica montagna appenninica, in un incavo, vi è una piccola cassa che contiene diari che raccolgono parole, pensieri, disegni di coloro che ne hanno raggiunto la vetta. Diari ormai consumati dal tempo, ingialliti, bagnati, spesso ammuffiti, ma che mantengono vivi ricordi ed emozioni. Li abbiamo rapiti per poco, per tramutare molte pagine scritte in immagini e lasciare così che parole, pensieri e disegni parlino anche a coloro che non l'hanno vissuta.
scarica la presentazione
di Gianluca Bonazzi
per approfondimenti
Quei messaggi lasciati in vetta
di Diego Andreatta
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Fotografia 2015
Sulla pelle dell'acqua
Bellezza naturale, incontro gioiose e avvelenamento, ritratti del liquido vitale a contatto con l'agire umano
mostra fotografica e video di Barbara Però
In fotografia il punto di vista diventa determinante ed io prediligo lo sguardo "da vicino". Lavoro con i particolari perché considero la visione ravvicinata una visione coinvolgente, che limita le difese, che pre-dispone all'intimità. Amo soffermarmi sulle superfici che vivo come "porta verso", come pelle di ogni realtà. La pelle è confine tra il dentro ed il fuori e, sulla pelle, agisce e si sente il dialogo tra le due parti. Le superfi-ci sono la pelle del mondo e la superficie dell'acqua è la pelle della parte più immensa, mobile e profonda. La natura ogni giorno si riflette sull'acqua scrivendo sulla sua superficie, in coro con gli artefatti umani, un testo indecifrabile e mutevole fatto di linee, segni, colori, luci. Io amo inseguire e fotografare questo testo.
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Arte 2012
I Generali. Mostra di mostri in 17 tavole
di Emilio Bibini
Metamorfosi, 1992
Parlare contro o ironizzare sui militari, in special modo sui "generali", in questo momento storico è decisamente fuori luogo. L'immaginario sociale dagli inizi degli anni '90, periodo in cui è stata concepita questa serie di tavole, è cambiato a favore di questi pubblici portatori della nuova "pace armata" a “basso impatto ambientale”. Come nella Grande Guerra oggi lo Stato si insedia capillarmente nella vita privata, mobilitando forze, sentimenti e immagini, contribuendo ad una grande trasformazione del mondo mentale e alla distruzione di quello ambientale (sempre dimenticata). Il nuovo progetto di cultura militare "Allenati per vita" rivolto alle scuole e presentato nel 2010 dal Governo di allora, con il benestare dei ministri La Russa e Gelmini, è un evidente segno dei tempi. Il grottesco, sia del titolo che dei contenuti dell'iniziativa, è colto ormai solo da piccolissime minoranze demodè ai margini della post-modernità. Minoranze, di cui mi ritengo parte, sostenute da un "adunco" orgoglio di diversità. D'altronde "la guerra è pace, la schiavitù è libertà, l'ignoranza è forza" (slogan che capeggia sul tetto del Ministero della Verità nel romanzo "1984" di George Orwell).
Ultime esposizioni:
9 ottobre 2010
Museo Teo
Spaziostudio, via Palermo, Milano
in occasione della;6a Giornata del Contemporaneo" promossa da AMACI
dal 14 luglio al 1 settembre 2012
Razzolando nel cortile,
incontri tra Natura e Cultura
Bore (Parma)
I quadri della mostra sono a disposizione per iniziative culturali e artistiche.
Per informazioni
Emilio Bibini
tel. 0525.79593
cell.333.4859.671
Musica 2018
Il Canto del pane. Komitas e Varujan. Musica, poesia e spiritualità tra Armenia, Caucaso ed Europa
concerto de L'ensamble da la Paix
La musica di Padre Komitas incontra la poesia di Aniel Varujan. L’Arte incontra l’Arte.
Due personalità così prepotentemente e profondamente spirituali il cui destino fu drammaticamente segnato dal genocidio armeno e le cui opere, veri gioielli da riscoprire, nella loro potenza espressiva e forza spirituale, giungono oggi a noi come un messaggio di speranza per un mondo in cui la tolleranza, la libertà, la bellezza e il rispetto per la vita siano vera guida per il futuro dell’uomo.
Per questi due grandi artisti, vero ponte culturale tra oriente e occidente (studiarono infatti entrambi in Europa), la dimensione orientale è un viaggio mitico verso le proprie radici e verso la riscoperta della terra patria, proprio in un momento storico in cui al popolo armeno stava per essere negata l’identità nazionale e la patria stessa.
Così per Komitas la musica tradizionale fu il punto di partenza di un percorso spirituale. I brani eseguiti in questo repertorio sono tratti da un’antologia di melodie tradizionali armene che Komitas raccolse ed elaborò nei primi anni del novecento durante il suo lavoro di ricerca etnoantropologica e etnomusicologica.
L’opera di Varujan fa da perfetto contraltare linguistico, emotivo e spirituale, attraverso la musicalità e il ritmo dei versi poetici, a questi intensi brani. Ne “Il Canto del Pane” il dettato poetico restituisce un campionario di visioni concrete e reali della materia indagata e rappresentata (il mondo rurale, il ciclo delle stagioni, i rituali di una società contadina), ma incastonate in un mosaico mobile, in una rete di vibrazioni risonanti in una dimensione mitica e simbolica, dove tutto si dissolve nell’atemporalità e nella incessante trasformazione del cosmo.
Il progetto ha ottenuto il patrocinio del “Consolato della Repubblica d’Armenia” e di “Hay Dun Casa Armena” di Milano.
scarica il programma del concerto
guarda il video "Il Canto del Pane"
Letture
Il canto del pane
a cura di Antonia Arslan
L’opera del grande poeta armeno Daniel Varujan potrebbe essere chiamata il «Canto dell’uomo intero», dell’uomo in cui la semplicità terrestre e le potenzialità celesti fanno un tutto armonioso, anzi un tutto di armoniosa reciprocità. È in questa armonia – che ci può forse ricordare Dante, e il suo itinerario a Dio attraverso la creazione – che la poesia si distingue: l’occhio del poeta, infatti, non vede l’eternità distaccata, lontana, o scissa, ma scopre l’eternità come dimensione di ogni singola componente dell’universo, come sangue del misterioso palpitare della vita.
Pubblicata postuma nel 1921, per la prima volta in Italia nel 1992, questa straordinaria raccolta di poesie a cura di Antonia Arslan giunge oggi alla settima edizione.
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Musica 2017
Il piacere della solitudine The Delight of solitude La musica inglese tra Rinascimento e Barocco
concerto di musica antica de L'ensamble Silentia Lunae
Maria Caruso: voce, viola da gamba, Richard Benecchi: liuto e tiorba
Il concerto propone una serie di composizioni di John Dowland, Thomas Campian, Henry Purcell, ed altri compositori inglesi. Una caratteristica di questo programma, è l'attenzione ad un clima di "soave diletto". La bellezza della musica speculativa di questo periodo è infatti proprio nel saper fondere una linea di purezza di pensiero con l'attenzione all'animo, ai sentimenti, al muovere alle passioni l'ascoltatore. Una musica che arricchisce il "diletto della solitudine"e dunque l'intrattenimento ricercato per nutrire lo spirito e l'intelletto e non per una semplice gratificazione dei sensi.
Per approfondimenti
Sergio Balestracci, Una rappresentazione musicale della malinconia
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Musica 2016
I colori del Raga.
L’universo musicale indiano
concerto con Riccardo Misto (sarod) e Lorenzo Danieletto (tabla, tampoura, tazze tibetane)
Una esplorazione dell’universo musicale indiano, mettendo in evidenza sia gli aspetti della melodia (Raga), sia quelli del ritmo(tabla), attraverso l’esecuzione di musica e brevi introduzioni e spiegazioni che permettono di avere una chiave di lettura di ciò che viene ascoltato.